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Filosofia e poesia, martaviazzoli

Asfalto

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Asfalto

Rubrica: Verbivori (mangiatori di parole)

Articolo di Marta Viazzoli

E’ un termine che usiamo comunemente quello che indica le infinite lingue nere che ricoprono le nostre strade. Asfalto. Una parola che mi fa pensare a qualcosa di concreto, materiale, forte e invincibile.  La parola asfalto deriva dal greco ασφαλτoς che è l’unione fra l’α privativo e il participio σφαλτoς ( dal verbo σφαλλω) che vuol dire barcollare, vacillare, cadere.  L’asfalto è qualcosa che non vacilla, che non cade, qualcosa che dà sicurezza a tutti coloro che vi camminano sopra. Liscio e privo di ostacoli è infallibile e stabile, niente lo smuove o lo turba.

Mi chiedo cosa sarebbe un uomo senza quei barcollamenti e tentennamenti che riempiono la sua vita. Come può un uomo non vacillare, non inciampare, non cadere? E possiamo chiamare tale una vita liscia e priva di ostacoli? Possiamo chiamarla vita?  L’asfalto può essere stabile e sicuro ma è anche duro, rigido, nero e distrugge senza scrupolo tutto ciò che incontra sul suo cammino.  No grazie, non ci sto. 

Voi continuate pure a ricoprire la terra di nero sputando asfalto per sentirvi potenti e sicuri, io continuerò a camminare sull’erba pur correndo il rischio di inciampare, cadere e sbucciarmi le ginocchia.

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